Chicago PD – Recensione Season Fall Finale

È passato un po’ di tempo dall’ultima recensione ma eccomi tornata a commentare l’andazzo di questa quinta stagione che vede i nostri poliziotti del distretto 21 alle prese con killer, spacciatori e tante gatte da pelare. Questa stagione mi ricorda un po’ le prime dove gli episodi si soffermavano su un particolare personaggio un po’ a turno e questo è tornato a succedere; non nego che ci siano stati alti e bassi in questi episodi ma parto scrivendo un po’ di colui che, per pare personale, sta nel gradino più basso di apprezzamento ovvero Kevin Atwater, più volte trascurato nell’arco di cinque stagioni.

Atwater come su detto non è mai stato tra i miei preferiti, anzi non sono state rare le volte in cui mi son pure scordata della sua esistenza ma devo ammettere che questo episodio ho apprezzato la sua presenza e il suo essere in primo piano. Il caso settimanale è stato un po’ difficile da gestire, Adam era un infiltrato ma il suo pal ha fatto una brutta fine e trovare il colpevole è stato un compito più arduo del previsto; solo un testimone avrebbe potuto incriminare l’omicida ed è qui che Atwater si fa protagonista: il fratello è la chiave per risolvere il puzzle, ma a quale costo? Le conseguenze di quest gesto arrivano con l’episodio di questa settimana, quando la sorella di Atwater viene aggredita da una gang la quale la minaccia perché il fratello, Jordan, è ritenuto una spia. Ecco le conseguenze con le quali i ragazzi Atwater devono fare i conti, può Kevin convivere con la paura che un giorno il fratello faccia una stupidaggine o che venga messa, ancora una volta, la vita della sorella? Certo che no. La soluzione per salvaguardare la vita dei ragazzi arriva subito dopo: simile alla situazione di Leon Cruz in Chicago Fire, anche Jordan e Vanessa andranno a vivere altrove, lontano dal fratello maggiore, in Texas per l’esattezza con una zia e al sicuro – si spera – dalle gang di Chicago. Poteva comportarsi diversamente Kevin? Forse sì, avrebbe potuto non far testimoniare Jordan ma il senso di colpa lo avrebbe divorato piano piano e ha prevalso quello di giustizia. Poteva anche premere il grilletto e chiudere la questione così, come unico testimone c’era solamente Voight.

Man mano che la stagione va avanti scopriamo i tratti caratteristici anche di Hupton. Hayley ha per se un episodio che la vede protagonista – e sì, il personaggio mi piace sempre di più . e che mette in mostra un lato che ancora non avevamo visto: la fragilità che insieme alla tenacia la rendono una donna forte e con principi ben saldi. Il primo della lista è quello di fare sempre la cosa giusta e lei sì, lo avrebbe fatto: avrebbe chiamato codardo un falso eroe, un poliziotto che da tutti era visto come valoroso, dedito al lavoro e alla famiglia. Ma facendo la cosa giusta chi ne avrebbe sofferto di più? È in momenti come questi che si vede la grandezza di una persona: saper scendere a compromessi, anche se questi possono sembrare sbagliati ma penso che in fin dei conti Hayley abbia fatto la cosa giusta.
E poi c’è Jay, un po’ smarrito e in fase di assestamento, ancora una volta, con un caso che lo riporta a quando faceva parte dell’esercito americano e ai momenti di guerra che riaffiorano in forma di incubi. Il desiderio di andare sotto copertura è stato un gesto, a mio avviso, un po’ avventato soprattutto in questa fase della sua vita in cui sta ancora cercando di adattarsi a una nuova vita senza la sua dolce metà. Quando Jay si mette in testa una cosa è difficile farlo ragionare ma dalla missione sotto copertura è uscito con più ferite di quando ha iniziato: la perdita di Louis ha riaperto quella ferita che probabilmente non era perfettamente rimarginata. Mi chiedo come si possa esser passati sopra il passato proprio di Jay, sappiamo ben poco di quegli anni nell’esercito e sarebbe anche interessante andare più a fondo per poter conoscere meglio questo aspetto della sua vita. Con questa sua fragilità è inevitabile l’avvicinamento con Hayley e pure molto scontato.. spero che gli autori decidano di scegliere tutt’altro, abbiamo già troppi drama in squadra!

E poi c’è Adam, lui e il suo cuore, lui che hanno voluto irascibile dal primo episodio, lui che è in fondo al cuore è ancora innamorato di Kim, lui che sa imparare dai propri errori anche mettendoci un po’ ma comunque, prima o poi, ci arriva. È il personaggio che ha avuto un enorme crescita personale, da ragazzetto prelevato dall’accademia, è stato forgiato da Olinski e Voight a detective con un senso in più, uomo fragile per quanto riguarda la sfera amorosa – vi ricordate che era ad un passo dal matrimonio? -, fragile nel senso di animo fragile che non riesce a desistere dalle tentazioni ma anche fragile come delicato, lo abbiamo visto spezzarsi per Kim quando lei è rimasta in ospedale, quando lei ha deciso di lasciarlo e sì fragile come debole e corruttibile, come abbiamo visto negli ultimi sviluppi. Ma quello che più apprezzo di Adam è il suo modo di riscattarsi, lo ha fatto più e più volte e con l’ultimo episodio andato in onda lo ha dimostrato ancora una volta; ci è arrivato tardi, ma alla fine  ha fatto i suoi errori perché è stato spia e ora ne deve affrontare le conseguenze. Ancora lui è protagonista con Kim alla quale dà consigli su come comportarsi con la sua nuova fiamma e non lo fa con un secondo fine, o sa semplicemente perché la vuole vedere davvero felice. Come siamo arrivati a questo punto? Per la famiglia, per la sorella ha deciso di denunciare gli illeciti di Hank e per la famiglia, la sua vera famiglia, quella che ti crei, ha deciso che questo comportamento non poteva continuare oltre. E queste non sono rosee, ne va della sua carriera come poliziotto, ne va della sua vita come uomo perché quello che non si aspettava era vedere il volto di Hank Voight che lo aspettava al varco, e noi con lui.


In Chicago PD la gatta da pelare c’è sempre e ad esser preso di mira è di nuovo Hank Voight e la sua condotta, i difetti ci sono – come in tutti – ma questo sempre star contro di lui alle lunghe stanca non credete? Per lo meno a me fa questo effetto: è tutto un già visto e ogni tanto ci vuole una ventata di freschezza. Staremo a vedere cosa ci porterà la scoperta di Adam come snitch, sicuramente non saranno rose e fiori!

Vi saluto e vi do appuntamento al nuovo anno e vi ricordo di passare nelle nostre pagine affiliate 🙂

Jay Halstead & Will Halstead – Chicago PD & Chicago Med

Patrick John Flueger Italia

About ManuMa

Amante di libri, musica, cinema e serie tv (altrimenti non sarei qua!). Ho perso il conto di quante serie tv guardi, ho iniziato ad appassionarmi grazie a Prison break e successivamente Chuck, e da quando guardo le serie in contemporanea con gli States ho trascorso tanto di quel tempo al pc che potrei essere diventata un tutt'uno con esso. Prediligo le serie comedy, drama e fantasy che dire? La mia età non la rivelo ahah

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